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 SICILIA UNA TERRA IN MARCIA

 

booklet definitivo pagina 01

 

(Estratto dal booklet a cura di Giuseppe Testa) - La produzione musicale bandistica è un capitolo che ancora oggi non ha in Italia il giusto riconoscimento nel panorama musicale di un certo livello. Eppure oltre che in numerosi grandi strumentisti a fiato, la banda in Italia ha suscitato un certo interesse anche in diversi grandi musicisti del ‘700, ‘800 e primi del ‘900, che hanno composto per questa formazione interessanti pagine di musica. Col passare del tempo, purtroppo per la banda, sono cambiati il gusto del pubblico, le esigenze di mercato, spesso la qualità delle bande stesse e tutto ciò ha contribuito a far sì che scrivessero per banda solo compositori cosiddetti “minori”.
I musicologi dal canto loro per svariati motivi che non stiamo qui ad elencare non si sono quasi mai occupati di questa produzione cosiddetta, ahimè, di “musica di serie B”. Anche la critica odierna in Italia si occupa marginalmente di questo repertorio, continuiamo così a perdere terreno rispetto ad altri paesi europei e d’oltre oceano.
Capisco che le bande amatoriali qualitativamente non sempre sono all’altezza della musica che suonano, ma mi sembra anche opportuno, tra i tanti generi musicali, dare risalto pure ad una produzione bandistica, in molti casi interessante e in alcuni di pregevole qualità. Così facendo, forse si potrà scoprire che ci sono stati e ci sono ancora oggi tanti musicisti italiani che hanno dato e continuano a dare tanto alla musica attraverso la loro produzione per banda.
In questo cd, nel suo piccolo, il complesso bandistico “Francesco Bajardi” di Isnello (PA), vuole presentare al pubblico il lavoro di alcuni compositori siciliani o che hanno operato per un certo periodo della loro vita in Sicilia.
“Sicilia: una terra in marcia” è il punto di arrivo di un cammino intrapreso da anni dalla banda “Francesco Bajardi” di Isnello. E’ testimonianza della tenacia e della volontà di una comunità di far sopravvivere prima e a far rinascere dopo, una realtà bandistica che festeggia quest’anno 130 anni di vita.
Questo progetto discografico non nasce per caso, come dicevo, ma è il frutto di un percorso a cui la banda Bajardi da anni si dedica: il recupero e la valorizzazione di musiche e di musicisti del passato e a noi contemporanei.
Il Cd comprende otto brani di compositori siciliani o di musicisti che hanno operato nella nostra terra. Bontà di Vincenzo Cecere, Zagara di Giovanni Orsomando e Fiore gentile di Luigi Ingo sono di compositori deceduti, mentre i rimanenti cinque, Medea di Loreto Perrini, Ciminiana di Raffaele Iacono, Lina di Nicolò Gullì, Immensità di Franco Lotario e Artemide di Giuseppe Testa sono stati composti da musicisti viventi. Certamente nella scelta delle composizioni e dei compositori, sono rimasti fuori grandi nomi con le caratteristiche comuni sopra elencate, ma bisognava pur iniziare da qualcuno ... abbiamo così scelto di intraprendere il nostro cammino discografico presentando queste pagine di musica, più o meno conosciute di ogni autore, ma sicuramente molto interessanti.
Le otto composizioni presenti nella compilation presentano vari aspetti della marcia sinfonica, genere musicale che ha resistito nei decenni a critiche ed ovazioni da parte degli addetti a i lavori e non solo. Ritengo infatti che questo genere sia la più alta espressione musicale della musica per banda che si è sviluppata nel centro – sud dell’Italia nel secolo scorso, inoltre credo fermamente che la marcia sinfonica rappresenti l’anello di congiunzione tra la marcia e il brano da concerto, in quanto racconta con le sue melodie e i suoi ritmi una realtà culturale vera e genuina della nostra terra.
Questo CD vuole seguire nella presentazione dei brani un percorso cronologico in ordine di composizione, per sottolineare non solo la diversità di pensiero tra i compositori, ma anche l’evoluzione, se presente, del linguaggio bandistico nella marcia sinfonica in un secolo circa di storia.
Giovanni Orsomando, allievo tra gli altri di Raffaele Caravaglios a Napoli, trascorre in Sicilia un breve periodo della sua vita, dirigendo la banda di Mazzarino (Cl). Qui compone nel 1929 Zagara (fiori d’arancio) una marcia sinfonica che rivela subito geniali invenzioni tematiche e solidità della struttura compositiva. Questa composizione è a mio parere un piccolo affresco che descrive la Sicilia con i suoi colori, i suoi paesaggi e nasconde nelle melodie una melanconia forse dovuta al distacco del compositore dalla famiglia. Superba la strumentazione che anticipa di decenni l’utilizzo di alcune famiglie strumentali, in una continua ricerca timbrica e nell’alternanza dei due temi principali sempre presentati in maniera nuova ed originale.
La marcia sinfonica Fiore gentile risale al 1950 ed è stata composta da Luigi Ingo, nato ad Alessandria della Rocca (Ag), direttore di varie bande dell’isola e prolifico compositore di questo genere musicale. La composizione ripropone la classica forma della marcia, con i due temi principali della prima sezione, nelle tonalità di tonica e dominante, e una nuova sezione alla sottodominante che porterà al grandioso finale. Tuttavia, pur conservando l’utilizzo dei tradizionali ritmi di questo genere, Ingo, impiega qua e là delle trovate armoniche che insaporiscono la linea melodica rendendola sempre interessante e mai scontata.
Vincenzo Cecere è l’autore di Bontà scritta nel 1958. Di origine napoletana, trasferitosi in Sicilia, dirige le bande del messinese di S. Stefano di Camastra e Mistretta. La partitura ha inizio con una dolce melodia a cui si contrappone uno squillo prima di pochi strumenti con sonorità lievi, e poi il “tutti” della banda con sonorità forte, passo questo che caratterizza l’intera composizione. A questa sezione segue un lungo ritornello in cui vengono presentati due nuovi temi: il primo affidato al baritonale e il secondo ai clarinetti. Segue la ripresa che conduce al finale. Cecere, in questa composizione utilizza armonie semplici che ruotano costantemente attorno alla tonalità d’impianto, quasi a sottolineare la mitezza e la tranquillità che il titolo suggerisce.
Loreto Perrini si trasferisce dalla Puglia in Sicilia, ed esattamente a Castelbuono (PA) dove ancora vive e dove per tanti anni si è occupato della locale banda musicale. Dalla vasta produzione di Loreto Perrini abbiamo scelto Medea, forse perché, più di altre nel suo repertorio si contraddistingue per la gaiezza ritmica e la romanticità dei temi. Scritta nel 1981, formalmente rispecchia la struttura tipica della marcia sinfonica, ma ai punti di forza già citati si deve aggiungere la costruzione armonica, con i cambi di modo, le inaspettate risoluzioni, i piccoli cromatismi al basso collocati al posto giusto che conferiscono alla composizione quel particolare fascino sinfonico.
Nicola Gullì è un musicista attento al mondo della banda, autore di vari importanti saggi su di essa e di particolari composizioni e trascrizioni. Attualmente è bibliotecario presso il conservatorio di “A.Corelli” di Messina. Composta nel 1991 la marcia sinfonica Lina rispecchia i canoni estetici e formali di questo genere musicale, divenuto il simbolo dell’Italia bandistica nel mondo. La cantabilità dei temi, alcuni sospesi tra modo maggiore e minore,un accurato contrappunto, spesso basato su un processo imitativo, rendono interessante e mai scontata la composizione. Di grande effetto le sezioni di collegamento e di contrasto, che a volte assumono valenza di temi secondari e che costituiscono dei punti di forza dell’intera composizione.
La marcia sinfonica Immensità, composta da Franco Lotario nel 1995, rappresenta per l'autore ennese uno dei primi tentativi di ricerca nella sperimentazione della musica per banda. Nonostante la tradizionale forma strutturale della marcia sinfonica, l'evoluzione della composizione si basa sullo sviluppo di un solo elemento tematico, che presentato fin dall'inizio in maniera chiara e priva di contaminazioni, via via mostra le diverse prospettive melodiche ed armoniche sempre in crescente ricerca. L'elemento ritmico, semplice ed accattivante, non ha la pretesa di rappresentare nessuna ingegnosa elaborazione, bensì vuole identificarsi con un linguaggio di facile ed immediata comprensione. L'aspetto armonico in parte richiama caratteri di musica leggera, non usuali nel linguaggio di questo genere. La strumentazione mette in risalto una leggera e discreta linea contrappuntistica che cerca nella sua funzione decorativa di valorizzare la semplicità del contenuto stilistico.
Raffaele Iacono è un musicista di Comiso (Rg) che ha iniziato a comporre da circa quindici anni. Ciminiana è stata composta nel 2010 ed è dedicata al maestro Giuseppe Cimini, direttore della Banda della Gendarmeria del Vaticano. Nella sua purezza formale e nel classico linguaggio del genere, questa marcia con le sue melodie propone all’ascoltatore un carattere a tratti elegiaco e a tratti eroico. In maniera costante nella partitura, l’autore utilizza lo stilema compositivo della sovrapposizione delle parti in un continuo intrecciarsi del tema dei baritoni e dei clarinetti. Ne viene fuori una composizione ancorata sì alla tradizione, ma ben scritta e piacevole all’ascolto.
Artemide scritta da Giuseppe Testa appositamente per questo progetto discografico, evidenzia il gusto dell’autore per un elegante descrittivismo. Artemide era la dea greca della luna, nata secondo la leggenda sul monte Cinto, da cui deriva il nome Cinzia. Cinzia è quindi il nome poetico della luna, che nella peculiare realtà è il nome di mia moglie che in questa composizione è la mia “luna” ispiratrice. Questa marcia riassume da un lato il tradizionale linguaggio della marcia sinfonica, dall’altro, pur mantenendo l’assetto tonale, con la continua ricerca timbrica, armonica,ritmica e melodica, vuole proiettarsi in avanti, rilevando con la musica le molteplici espressioni della “luna”, i mille volti di una “donna”, sempre pronta a sorprendere, sostenere e rinforzare chi gli sta accanto.
La varietà delle composizioni inserite in questo progetto, credo sottolinei perfettamente il cammino fatto in quasi un secolo dalla marcia sinfonica, composizione che, ripeto, merita un giusto riconoscimento nel panorama musicale di un certo livello, assieme ai tanti compositori “minori” che con convinzione e lungimiranza abbiamo voluto farvi conoscere.

 

 Promo del cd

 

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